lunedì 20 settembre 2010

FORGOTTEN SONGS - SPOCK'S BEARD



l prog è un genere in cui molti, anzi troppi, si prendono troppo sul serio. non solo fra musicisti, ma anche e soprattutto fra fruitori (ne ho anche già fatto un accenno su queste pagine), in tanti, anzi troppi, si sentono "in missione per conto di dio" (senza l'accezione ironica dei fratelli Blues), o, per usare un'espressione dei nostri lugubri tempi "unti dal signore" (per usarne una mia, semplicemente untuosi). allorquando questi 5 californiani uscirono alla ribalta, l'indignazione di questi intellettualoidi in piena fase anale ritentiva (leggasi "de coccio") non potè altro che salire alle stelle; perchè erano californiani (fossero stati moldavi o azeri si sarebbe gridato al genio, ne sono sicuro), perchè erano in ritardo di un ventennio abbondante sul prog classico (non è colpa loro, a meno che non la si voglia far diventare tale), ma soprattutto, a parer mio, per il modo scanzonato (permettendosi peraltro, caso abbastanza raro se non unico nel genere, di sparare qualche "fuck you" nei testi!)con cui scorazzavano fra accenni a Yes o Gentle Giant, ma anche Kansas e Beatles, ben consci che i vari accenni fossero riconoscibili, ma preoccupati solo di suonare quello che loro piaceva. e questo in un mondo tiranneggiato dalla musoneria isterica dei kingcrimsoniani o dei seguaci di Thom Yorke (i Radiohead, a torto o meno, sono considerati un gruppo prog...boh!), dalle visioni apocalittiche dei gabrielliani, o anche dall'invadenza della militanza politica, non è cosa!
vista l'avversione dello zoccolo duro, non potevano che risultarmi simpatici. a capitanare la band il carismatico e simpatico Neal Morse (voce, tastiere e chitarra, compositore principale), accompagnato dal fratello Alan (chitarra e cori), Dave Meros al basso (sessionman piuttosto richiesto soprattutto in ambito rock-blues), il tastierista Ryo Okumoto (altro sessionman con innumerevoli collaborazioni, e un vero tamaro in versione live!) e il talentuoso batterista-corista Nick D'Virgilio (il più titolato della band, con nel carnet Genesis, Tears For Fears, l'ex Zappa Mike Keanally e ultimamente Fates Warning). vanno avanti con questa formazione per 6 album, fino a quando Neal non viene folgorato sulla via di Damasco (credo si tratti di Damascus, VA, nel senso di Virginia, non Varese), e abbandona la band per diventare un born-again-christian (setta-morbo che ha fatto parecchie vittime illustri negli ultimi 20 anni, no per tutti George W. Bush Jr). continua da solo con la consueta verve compositiva, che risulta però un po' troppo condizionata dagli argomenti trattati (per me che, volente o nolente, i testi riesco a capirli, risulta un po' ostico ascoltare dei dischi in cui più che 10 canzoni ci sono 10 paternoster...). è anche opportuno notare che tale scelta non sia propriamente un abbandono francescano dei beni materiali, e in questo caso dei benefici derivanti dall'attività musicale: il cosiddetto "christian rock" è una specie di realtà parallela, molto ben organizzata e diffusa a livello globale (per dare un'idea, assomiglia al segnale di radiomaria). i rimamenti componenti della band non si scoraggiano e continuano, con alterne fortune, con il buon D'Virgilio che si installa senza problemi davanti ai microfoni (un po' come capitò ai Genesis), sempre di un certo livello, ma abbastanza lontani dall'eccellenza. qualche segno di riscatto si è cominciato ad intravedere di recente, con l'uscita del decimo album "X". Morse resta un'assenza che si sente, ma qualcosa di buono c'è (mi è piaciuto in particolare "Their Names Escape Me", che è un po' una parodia del "testo impegnato", visto che è solo una lista di nomi di persone!).

lunedì 6 settembre 2010

A PLACE FOR THOUGHTS - BACK AGAIN

Penso che:
a casa mia ci sia bisogno di un impianto stereo (non 5.1, di orecchie ne ho solo 2, per ora)
quest'anno potrei anche divertirmi guardando x factor, peccato che abbia da tempo staccato l'antenna
Salvador sia un gran bel film
un'altra chitarra ci starebbe anche bene
anche un altro basso, magari per natale
sarebbe ora di tornare sul palco, anche solo per buttar giù qualche chiletto
l'unica differenza fra stalin e hitler sia il modo in cui portavano i baffi
saper leggere sia una cosa meravigliosa, che troppo spesso si da per scontata
dovrei fare un po' di esercizio fisico, il problema è decidere cosa mettere nel walkman
la gente litighi sempre di più per cose sempre meno importanti
ogni tanto sia necessario anche annoiarsi
la svizzera sia molto gradevole (il paese intendo, anche se pure la Hunziker se la gioca...)
una persona sia tanto più seria, quanto meno si prende sul serio
parecchi tifosi di calcio, più che la tessera del tifoso, meriterebbero il collare elettrico
non dovrei sforzarmi così il giorno in cui rientro in ufficio...