giovedì 14 aprile 2011

KARATE-CHISM

Prendo qui le mosse dall'ultimo post di Zio Scriba, katekismi e monnezza assortita...
io al catechismo ci andavo volentieri. anzi, a onor del vero, è forse il primo ambiente esterno alla famiglia dove mi sono sentito, in un certo modo, apprezzato. e non perchè fossi un baciapile (a dir la verità più di una volta mi sono scordato l'ave maria, e non mi è mai saltato in mente di fare il chierichetto, visto che la messa era già abbastanza noiosa), ma più probabilmente, anzi quasi certamente, perchè il nostro oratorio, e soprattutto chi ne era responsabile, non era proprio il classico prete da santa inquisizione. era magari lui quello che ti spiegava come nascono i bambini (e a quell'età il pensiero che i tuoi genitori facciano sesso nemmeno ti sfiora), che aveva fatto fare, non senza qualche strascico polemico, le vacanze dell'oratorio a sessi unificati, e avrebbe voluto perfino gli oratori unificati. i miei mi ci mandavano, e io ci andavo, volentieri, anche perchè in questo caso sentivano lontana nei contenuti quella che era stata la loro esperienza con le toghe nere (mia mamma ha fatto le scuole dalle marcelline, e ha sempre saputo dove NON mandare a scula i suoi figli...mio padre, nato in quella che era considerata la Vandea d'italia, si era preso a più riprese del bolscevico, in famiglia e fuori, e non solo perchè aveva rischiato di far finire anzitempo la carriera ecclesiastica di suo cugino, oggi don giovanni-nel senso di prete- con una sassata in testa).
ma prima o poi, dovevo anche io incontrare quelli "giusti"...e dove meglio che all'università cattolica? li proprio non li puoi evitare, anche perchè devi dare 3 esami 3 di religione e affini. e non sono tanto i preti, ad essere beluinamente retrogradi, quanto i lori subdoli e untuosi assistenti. il primo esame, incredibilmente, andò benissimo...30 per parlare una mezzoretta dei cazzi miei. probabilmente avevo beccato l'unico assistente dotato di neuroni, chissà... ma non è che potevo laurearmi senza farmi mandar via almeno una volta. quindi mi presento a teologia 2, dall'assistente che incuteva più timore (una zitellaccia di circa 30 anni, ma potevano essere anche meno...credo che la religione così estremamente applicata faccia abbastanza male alla pelle), in piena tenuta glam-rock anni 80: pantalone attillato con pacco in evidenza, capello lungo e sciolto, camicia semi-hawaiiana aperta e una dozzina di collanine e pendagli, fra cui spiccava un plettro con sopra il prefisso del diavolo (666). inutile dire del risultato, ma la faccia che ha fatto la tipa...non ha prezzo! certo...me l'han fatta (questa e altre) pagare, ma alla fine han dovuto chiamarmi dottore lo stesso...everything's alright!

3 commenti:

  1. uh ma che bel video che hai messo! :)
    potevi farti fare almeno una foto quel giorno no?

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  2. eheheh Roby, io il mio amico unwise me lo vedo davanti così agghindato anche senza bisogno di foto... :D ma purtroppo mi vedo davanti pure lei (lei si fa per dire, diciamo essa, anzi, "quella cosa", e data l'ora ho pure il terrore di sognarmela): il classico tipo Mestizia Monatti De Formigonis, ma ventottenne e precocemente sfiorita, smunta, gli occhietti come fessure fossili, avide di quel paradiso che non vedranno e di quel cristo che non le sposerà, perché se anche esistesse preferirebbe le maddalene e/o i giovanni, ma di certo non le mestizie... :-)))

    p.s. grandioso il titolo karate-chism...

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  3. @Robydick: eh...non era ancora tempo di macchinette digitali, e l'unica macchina fotografica di casa ce l'aveva il babbo, che in quel momento era in vacanza...
    @ZioScriba: coi titoli vado forte, è il resto che zoppica! ah...il plettro dell'apocalisse ce l'avevo anche in campo, era quel periodo lì!

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