La fama, con ogni mezzo e ad ogni costo, sembra essere l'obiettivo primario dei nostri tempi. come se diventare, per una qualsiasi ragione, famosi, risolva tutti i problemi...già, non importa come. citando Gaber, a molti piace essere famosi tout-court, piace sentirsi dire anche "complimenti, lei è il più schifoso". ma la fama è anche, e soprattutto, una trappola. e non parlo della perdita della privacy (alla quale ovviamente si rinuncia diventando famosi, e che non fa altro che soddisfare l'esibizionismo), ma del fatto che per gli altri diventa quasi impossibile non considerare come elemento primario la fama stessa. a troppa gente basta il fatto che qualcuno sia famoso, per volargli incontro come una falena attirata da un lampione. perchè tanta gente famosa non è felice? perchè incontra troppa gente attirata solo dalla fama, e incurante della persona. forse era meglio tenere a mente che, per le persone che ti sono vicine, sei sempre già abbastanza famoso. camminare nell'ombra, come suggeriscono qui sotto i grandissimi Queensryche, non è poi così male...
Splendido messaggio, Walk in the shadows. O, come si spingeva a dire la saggezza greca, VIVI DI NASCOSTO.
RispondiEliminaCerto per noi artisti è un casino, ai confini della schizofrenia: vorremmo avere successo, però siamo (non tutti, ma molti) gelosissimi della nostra privacy. In questo senso il mio ideale è Salinger: vendere milioni di copie, ma vivere in pace completamente fuori dal mondo. Mica facile.
basta vivere in un paese dove non sei famoso... Nick, ti urge una traduzione almeno in inglese! :)
RispondiEliminaMi sa proprio di sì...
RispondiEliminaquando vuoi!
RispondiEliminaPrima che lo dica qualcun altro i Queensryche sono forse il gruppo più sottovalutato del mondo hard.
RispondiElimina@DiamondDog: per fortuna no...la loro fetta di gloria se la sono tagliata (anche se avrebbero meritato molto di più). per restare fra i gruppi loro affini, direi che forse i più (ingiustamente) ignorati sono i bravissimi Fates Warning
RispondiEliminaGrandissimi Queensryche!
RispondiEliminaLi seguo da più di 20 anni e li ho visti l'anno scorso a Monza
Il problema è che (lo faccio dire da Sorensen Puddu) "essente io nu muorteffame", dovresti accettare la scommessa di lavorare a percentuale (diciamo MOLTO elevata) sui diritti di eventuale pubblicazione, insomma un amico-socio-agente, oltre che un traduttore... :-(
RispondiElimina(chissà, magari facendolo a tempo perso, e su un testo non troppo lungo tipo Tutta colpa di Tondelli...)
@ZioScriba: guarda...ci manca solo che ti chiedo gli anticipi, mica sono il governo!
RispondiEliminaperò voglio la suite al Ritz, quando nadrai a far la presentazione da Barnes & Noble, New York city NY
ne parliamo a quattrocchi (6 se metto gli occhiali). :)
Per intanto suite accordata... Poi se ne riparla... :D
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