martedì 9 novembre 2010

FAME & (MIS)FORTUNE

La fama, con ogni mezzo e ad ogni costo, sembra essere l'obiettivo primario dei nostri tempi. come se diventare, per una qualsiasi ragione, famosi, risolva tutti i problemi...già, non importa come. citando Gaber, a molti piace essere famosi tout-court, piace sentirsi dire anche "complimenti, lei è il più schifoso". ma la fama è anche, e soprattutto, una trappola. e non parlo della perdita della privacy (alla quale ovviamente si rinuncia diventando famosi, e che non fa altro che soddisfare l'esibizionismo), ma del fatto che per gli altri diventa quasi impossibile non considerare come elemento primario la fama stessa. a troppa gente basta il fatto che qualcuno sia famoso, per volargli incontro come una falena attirata da un lampione. perchè tanta gente famosa non è felice? perchè incontra troppa gente attirata solo dalla fama, e incurante della persona. forse era meglio tenere a mente che, per le persone che ti sono vicine, sei sempre già abbastanza famoso. camminare nell'ombra, come suggeriscono qui sotto i grandissimi Queensryche, non è poi così male...


10 commenti:

  1. Splendido messaggio, Walk in the shadows. O, come si spingeva a dire la saggezza greca, VIVI DI NASCOSTO.
    Certo per noi artisti è un casino, ai confini della schizofrenia: vorremmo avere successo, però siamo (non tutti, ma molti) gelosissimi della nostra privacy. In questo senso il mio ideale è Salinger: vendere milioni di copie, ma vivere in pace completamente fuori dal mondo. Mica facile.

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  2. basta vivere in un paese dove non sei famoso... Nick, ti urge una traduzione almeno in inglese! :)

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  3. Prima che lo dica qualcun altro i Queensryche sono forse il gruppo più sottovalutato del mondo hard.

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  4. @DiamondDog: per fortuna no...la loro fetta di gloria se la sono tagliata (anche se avrebbero meritato molto di più). per restare fra i gruppi loro affini, direi che forse i più (ingiustamente) ignorati sono i bravissimi Fates Warning

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  5. Grandissimi Queensryche!
    Li seguo da più di 20 anni e li ho visti l'anno scorso a Monza

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  6. Il problema è che (lo faccio dire da Sorensen Puddu) "essente io nu muorteffame", dovresti accettare la scommessa di lavorare a percentuale (diciamo MOLTO elevata) sui diritti di eventuale pubblicazione, insomma un amico-socio-agente, oltre che un traduttore... :-(

    (chissà, magari facendolo a tempo perso, e su un testo non troppo lungo tipo Tutta colpa di Tondelli...)

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  7. @ZioScriba: guarda...ci manca solo che ti chiedo gli anticipi, mica sono il governo!
    però voglio la suite al Ritz, quando nadrai a far la presentazione da Barnes & Noble, New York city NY
    ne parliamo a quattrocchi (6 se metto gli occhiali). :)

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  8. Per intanto suite accordata... Poi se ne riparla... :D

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